sabato 26 settembre 2009

Sempre più in alto....

In genere sono impulsiva, ma serena e piuttosto decisa.
Il tempo mi ha insegnato anche a cercare giustificazioni razionali alle mie scelte.
E con il tempo ho imparato a trovarle.

La mia casa l'ho amata subito, un gran colpo di fulmine. Per il maritozzo non è stato così, ancora adesso lo dice spesso... ma per me i soffitti, l'altezza, l'atmosfera... l'ho subito sentita come la casa per la mia famiglia.

Ma adesso Anna è "mezzana" e Chicco ha 18 mesi, siamo sempre più davvero in quattro e la faccenda diventa complicata.

Il test su facebook dice che sono WOLFE e risolvo problemi (più spesso, diciamo che me li pongo) ... e la cameretta sta diventando un problema.

E così arriva il progetto del soppalco.

Un'occasione, un bel progetto che nasce da materiale in esposizione da un po' quindi a prezzo abbordabile per noi, nonostante l'ottima marca e qualità. una una bella idea di gestione dei 4 metri e mezzo che ci ritroviamo.

Ma il soppalco mi sembra pericoloso per i bimbi adesso.
e se Anna stesse male di notte, su e giù dalla scala...
e se Chicco non si tenesse bene alle protezioni mentre farà su e giù a vedere il letto di Anna...
e se Anna volesse fare salti sempre più arditi...

Non capisco. Forse sono io che non riesco a pensare ai prossimi anni, sono ancora io a intercettare e interpretare esigenze, che cambieranno, a prescindere da me.

Forse mi pesa pensare che quando andrò di là, in cameretta, non li vedrò bene da vicino, entrambi in basso, ma Anna sarà distante e un po' più grande.
La scelta è impegnativa, e vincolante.

La cosa certa è che la magia di sentire il loro respiro, mentre dormono sereni, quella no, non cambierà. Almeno per qualche anno ancora.

lunedì 20 aprile 2009

Il 25 Aprile a Melegnano


devo dire che lì per lì non ci avevo fatto molto caso. poi, complice la rassegna stampa di radio popolare, sono andata a cercarlo in giro per la città.
e l'ho trovato: eccolo qui il manifesto di questo 25 aprile all'insegna dell'amore per l'italia.
sullo stesso piano i partigiani e i repubblichini.
una frase per uno, una frase per l'altro.
chi muore per la libertà e chi ubbidisce agli ordini.
una pezza di carta per coprire l'intervento del rappresentante dell'anpi, che quando ha visto il manifesto non ne ha più voluto sapere, di parlare...
melegnano ci sta stretta, ormai da un po'.
melegnano per la prima volta nella sua storia non avrà sul palco a parlare un rappresentante dei partigiani.
c'è chi è ancora in guerra. c'è chi riscrive, vuole riscrivere la storia.
melegnano è la mia città, però e io ci vado, alla manifestazione. con i miei figli e con mille fischietti.
e mio marito, giuro, fa dei fischi da paura.

venerdì 3 aprile 2009

brunetta, saviano e il potere della parola

non ho più tempo, da un po' putroppo, di riflettere con calma sulle parole.

forse è per questo che l'ossesivo richiamo al potere enorme che "Le Parole" possono avere, fatto da saviano a che tempo che fa, mi ha fatto male.
mi ha fatto male perchè anch'io sono convinta di questa forza eppure, appunto, non ci dedico tempo.


parlare con mio marito, con i miei figli, è impegnativo, mi mette in gioco, ma è naturale, grazie al cielo, e "facile", per ora.
la magia di sentirsi chiamare "mamma" per la prima volta, di vedere enrico che mi capisce, e beve letteralmente con gli occhi le nostre parole.
ascoltare stupita annina che mi chiede "la macchina dove l'hai piazzata, mamma?" e capire quanto le mie parole diventano le sue e la aiutano a esprimersi, la influenzano nel suo pensare di bimba.
non addormentarsi senza aver chiarito o fatto 4 chiacchiere... non sarà il segreto di un buon matrimonio ma al nostro non ha mai fatto male...
(la mia nonna diceva sempre, in dialetto ma traduco, "ti parli ancora con quello là?" dove ovviamente il parlare era lo stare insieme)

le parole dei politici, però, le sopporto sempre meno, e l'uscita di brunetta di ieri mi ha fatto pensare di passare dalle parole pacate a quelle urlate (se lo becco in giro, giuro qualcosa gli urlo contro).
la leggerezza con cui i temi delicati e pesanti del lavoro e della famiglia vengono tirati in ballo, mi è insopportabile.
(stai dando aria alla bocca? diceva mia mamma quando esageravo con i miei discorsi tardivamente adolescenti)